VAX-11/785

VAX-11/785

  • Produttore: Digital Equipment Corporation
  • Presentazione: 1984
  • CPU: KA780, con un tempo di ciclo pari a 133 ns (7.52 MHz)
VAX-11/785

Nel Centro di Calcolo

l 27/02/1985 veniva installato presso il Dipartimento di Informatica ed Applicazioni il sistema di calcolo VAX 11/785 composto da:

  • un’unità centrale a 32 bit con una memoria MOS da 2 MB espandibile fino a 32;
  • Cabinet con alimentatore e backplane DD11-DK
  • Una licenza operativa VAX/VMS QE001-DZ

Storia

La VAX-11 è una famiglia di superminicomputer a 32-bit dismessi, in grado di eseguire l’insieme di istruzioni macchina Virtual Address eXtension (VAX), sviluppati e progettati a partire dal 1976 da Digital Equipment Corporation (DEC). Oltre ad essere potenti di per sé, queste macchine offrivano anche la possibilità aggiuntiva di eseguire il codice PDP-11 in user mode (quindi il -11 in VAX-11), rendendo disponibile la compatibilità verso i nuovi modelli.


Il primo esemplare fu il VAX-11/780, annunciato nell’ottobre del 1977. I concorrenti nell’ambito dei minicomputer, come Data General e Hewlett-Packard, non furono in grado di rispondere con successo all’introduzione e al rapido aggiornamento del design VAX. DEC creò poi modelli sempre più economici, come i 11/750, 11/730 e 11/725 nel 1982. Esemplari più potenti, inizialmente noti come VAX-11/790 e VAX-11 /795, furono invece ribattezzate serie VAX 8600.


La linea VAX-11 venne abbandonata nel 1988, soppiantata dalla famiglia MicroVAX per la fascia bassa e dalla famiglia VAX 8000 per quella alta.

Caratteristiche

Il VAX-11/785, “Superstar”, venne introdotto nell’aprile del 1984. 

La sua CPU KA785 CPU è essenzialmente una più veloce KA780, con un tempo di ciclo pari a 133 ns (7.52 MHz), contro i 200 ns (5 MHz) della KA780; ciò le conferisce una valutazione di 1.5 VUP. 

Il tempo di ciclo così ottenuto fu possibile attraverso l’applicazione della logica Fairchild Advanced Schottky TTL (FAST).

 

* Le informazioni sulla macchina all’interno del Centro di Calcolo sono state realizzate sulla base di documenti reperiti presso l’Archivio Storico dell’Università degli Studi di Salerno.